Motta San Giovanni è un piccolo paese di poco più di 6 mila abitanti, situato a circa 15 km da Reggio Calabria, su una collina che offre splendide vedute sulle valli circostanti, sui monti aspromontani e, ovviamente, anche sullo Stretto di Messina.
Diversi documenti storici rilevano l’esistenza di questo piccolo centro già verso la fine del Quattrocento: la storia di Motta San Giovanni è andata poi di pari passo con quella di buona parte del Meridione, passando per le mani degli aragonesi, poi per quelle dei membri della Repubblica Partenopea e, infine, per quelle dei Francesi.
Ad oggi la conformazione urbana della città mostra a pieno la sua evoluzione: le vecchie contrade che man mano sono state assorbite hanno portato vecchie abitazioni e casolari ad essere molto vicini alle nuove costruzioni. La principale attrazione del luogo è il castello di Sant’Aniceto, costruito in epoca bizantina per dare rifugio alla popolazione reggina nel periodo in cui erano frequenti le scorribande saracene lungo la costa calabrese. Ampliato con la conquista dell’area da parte dei Normanni, divenne ben presto centro di un fiorente feudo prima di cadere nelle mani degli Angioini nel 1321. Progressivamente il feudo perse potere e si avviò verso una fase di declino fino a quando, nel 1459, il duca Alfonso di Calabria lo distrusse e lo consegnò definitivamente nelle mani aragonesi. Durante la visita ai ruderi del castello è possibile distrarsi ammirando le magnifiche vedute che questa collina sa offrire dando l’opportunità di lanciare lo sguardo fino a Capo d’Armi, all’Etna o allo Stretto. Interessante anche la visita presso la più grande frazione del comune di Motta San Giovanni, Lazzaro (in passato conosciuta col nome di Leucopetra), particolarmente indicata per gli amanti del mare e della subacquea. Imperdibili, infatti, sono i fondali tra Lazzaro e Capo d’Armi, luogo in prossimità del quale sorge un’imponente scogliera a strapiombo sul mare; sempre rimanendo in acqua si possono scorgere anche stupende grotte sottomarine nonché il relitto di un’imbarcazione tedesca affondato durante la Seconda Guerra mondiale.
Se desiderate perdervi nella natura, non potete non recarvi a Serro Valanidi, un piccolo borgo situato ai confini del comune di Motta dove vivono poco più di 40 famiglie in case spesso arroccate lungo il torrente Valanidi.
Numerose e molto affascinanti anche le chiese disseminate nel territorio di Motta San Giovanni. Una delle più importanti è quella dedicata alla Madonna del Leandro, qualche chilometro fuori dal centro abitato di Motta. Al suo interno è possibile ammirare una bella statua marmorea dell’Assunta col bambino, mentre all’esterno ci sono ancora i resti di un monastero bizantino. Gran parte delle altre chiese, molte delle quali distrutte durante il tragico terremoto del 1908, sono state ricostruite e riportate all’antica bellezza. In buona parte della città, però, si possono ancora ammirare i ruderi di alcuni luoghi di culto risalenti al periodo bizantino.
Per gli amanti della buona cucina, Motta San Giovanni, come del resto molte località calabresi, offre piatti tipici molto succulenti, prodotti di un miscuglio di tradizioni mediterranee, angioine, aragonesi e greche. Molto buoni sono i maccheroni col buco, una pasta fatta in casa e spesso affiancata ad un ragù di carne di capra o maiale. Proprio la carne di maiale è la principale specialità culinaria dell’area e da essa si ricavano capicolli, soppressate, pancette e le tipiche frittole. Buono anche il formaggio, specie il pecorino, soprattutto se accompagnato da un Nereddu, un rosso locale. Per gli amanti del pesce, la vicinanza al mare non fa mancare ricchi piatti di crostacei, totani, pesce azzurro, pesce spada e pesce stocco. Per i più golosi la scelta non finisce qui: petrali, pignolata e susumelli sono i principali dolci da degustare al termine di una bella cena.